Salvatore Crivaro, nasce a Crotone il 6 Aprile 1984 con la passione dell’arte, manifestandola già dalla tenera età di 5 anni, il disegno e la musica abbracciano la sua anima, il pianoforte fu il suo strumento di espressione che lo portò ad esibirsi in vari concerti, sia da solista e sia con piccole orchestre. Per 10 anni sostenne questo trasporto musicale, ma in modo parallelo coltiva l’arte del disegno, che prendeva sempre più’ piede nella sua espressione artistica.Alla fine della scuola dell’ obbligo i professori consigliarono all’ alunno di iscriversi alla scuola d’arte, date le sue capacità, per approfondire così le sue passioni artistiche. Iscrivendosi alla sezione ‘’ oro e metalli ‘’, potette approfondire la conoscenza della lavorazione manuale dei metalli e di piccoli gioielli nonché di un vasto studio teorico.

 

All’età di 10 anni, all’uscita della scuola di musica si soffermò davanti alle vetrine di una gioielleria osservando ogni singolo gioiello, rimase meravigliato dalla bellezza, dall’eleganza e fascino che essi trasmettevano. Fu’ amore a prima vista, infatti rientrato a casa il primo pensiero fu’ quello di imprigionare su carta quello che aveva visto, sentiva dentro di se che qualcosa era cambiato, la voglia di adornarsi con gioielli maschili era piu’ forte della musica stessa. Alla fine della scuola dell’ obbligo i professori consigliarono all’ alunno di iscriversi alla scuola d’arte, date le sue capacità, per approfondire così le sue passioni artistiche. Iscrivendosi alla sezione ‘’ oro e metalli ‘’, potette approfondire la conoscenza della lavorazione manuale dei metalli e di piccoli gioielli nonché di un vasto studio teorico. L’ istituto lo avvicinò anche all’ arte della pittura e della scultura, stimolando sempre piu’ la sua fantasia.

A 16 anni partì per Valenza Pò, spinto dall’ irrefrenabile voglia di imparare l’ arte orafa, si iscrisse all’ Istituto d’ Arte di Valenza ‘’ Benvenuto Cellini ‘’ fiore all’ occhiello delle scuole d’ arti d’ Italia. Fra 500 alunni, Salvatore spiccò per le sue capacità artistiche, sia teoriche che pratiche. Partecipò a vari concorsi nazionali di progettazione di gioielli raggiungendo sempre i primi posti. Poi arrivò il salto di qualità e fu’ chiamato a colloquio da una delle piu’ grandi aziende internazionali di gioielli di nome ‘’ Damiani ‘’. Superato il colloquio ebbe l’onore di disegnare le prime bozze per l’azienda, soddisfatta dal lavoro svolto, l’ azienda gli propose un contratto che lo avrebbe tenuto vincolato per un anno, ma il sogno di Salvatore non era quello di diventare designer ma creatore di gioielli e grazie alle sue capacità voleva far conoscere al mondo intero il nome ‘’Crivaro‘’ sinonimo di gioielli unici. Guidato dall’ istinto rifiutò la proposta per dare spazio al suo sogno. Lavorò in delle aziende orafe per specializzarsi nella manualità e nella tecnica, lo fece a Valenza, Arezzo, Vicenza, Monaco di Baviera e in fine a Cosenza dove conobbe e si appassionò anche alla lavorazione delle gemme specializzandosi quindi in gemmologia. Dopo tutto questo cammino all’ età di 19 anni, con l’aiuto fondamentale del padre, il 10 Agosto 2004 riuscì, tra mille ostacoli a realizzare il sogno di aprire una gioielleria con laboratorio annesso e sfoggiare così solo le sue creazioni uniche nel suo genere. Partecipò sin dall’ inizio a svariate mostre, défilé e sfilate di moda riscontrando da subito un grande successo nelle varie città d’ Italia come Milano, Firenze, Torino, Courmayeur, Pesaro, Roma, Cosenza, nonché in città statunitensi come Washington D.C., Claxinsburg e Pizburg. Accolto festosamente, anche dal Governatore dello Stato del West Virginia Joe Mancin III e dal Senatore Joe Minardi.

Tra i personaggi di rilievo che l’ orafo conobbe c’è anche il Principe della Giordania Fhaik Bhisharat il quale lo invitò ad una grande serata di gala, fece un monile per la figlia di Amedeo Nazzari, Evelina Nazzari e la lista continua con tanti altri personaggi famosi dello spettacolo. Una delle opere più’ significative e riconosciute del maestro orafo Crivaro è il diadema donato alla Madonna della chiesa di Santa Lucia di San Giovanni in Fiore (CS) come segno di riconoscimento per le doti e le capacità che Nostro Signore gli ha donato.